Manoppello
Santuario del
Volto Santo
(Manoppello - Pescara)
Si narra che un misterioso pellegrino giunto in paese in un giorno imprecisato del 1506, recatosi nella chiesa di San Nicola di Bari con il dottor fisico Giacomo Antonio Leonelli, gli consegnò un velo riproducente le sembianze del Volto di Cristo.
La reliquia restò di proprietà della famiglia Leonelli e dei suoi eredi fino al 1618, quando fu acquistata da Donatantonio de Fabritiis che, vent'anni dopo, la donò al convento dei Frati Minori Cappuccini. Dopo un attento restauro eseguito da frate Remigio da Rapino, di cui le cronache lodano l'amorevole pazienza, il Sacro Velo fu posto in una preziosa teca esposta sopra l'altar maggiore.
Da quel momento la Reliquia attirò l'interesse e la devozione delle popolazioni circostanti, tanto che l'afflusso dei pellegrini assunse notevoli dimensioni.
l Padri cappuccini credettero opportuno, pertanto, affidare al
teologo padre Donato da Bomba il compito di iniziare una accurata ricerca sulla
Sacra Immagine, al fine di diradare il fitto mistero che ne avvolgeva la provenienza. Le indagini furono esposte in una Relazione Istorica che evidenziava i caratteri miracolosi della Reliquia.
Il documento, letto, approvato e sottoscritto, il 6 aprile 1646, in una pubblica seduta, è ancora conservato presso l'archivio storico del comune di Manoppello.
Da oltre tre secoli la sacra effigie del Volto Santo è meta di un ininterrotto pellegrinaggio che vi giunge da tutto l'Abruzzo, ma anche dalle regioni vicine e che si intensifica la seconda domenica di maggio e il 6 agosto, in occasione della solennità liturgica della Trasfigurazione di Nostro Signore.
La chiesa ha subito molte aggiunte e rifacimenti fino ad assumere le attuali sontuose forme barocche di impianto basilicale a tre navate ricche di altari e decorazioni.
I Padri cappuccini fin dall'inizio hanno sostenuto la devozione popolare inserendola all'interno di una dimensione cultuale e confessionale profonda e coerente con le verità della fede.
Da sempre dediti all'accoglienza di tradizione conventuale, nel 1952 hanno aggiunto all'edificio sacro un'ospitale Casa
del pellegrino con un'ampia foresteria aperta a quanti giungono a Manoppello. La Casa, immersa in uno scenario di verdeggianti colline, alle quali fanno da sfondo le propaggini della Maiella, è spesso sede di convegni ed incontri di carattere religioso.
La dimensione spirituale dei luoghi è accresciuta da una lunga ed artistica Via Crucis, realizzata in pietra della Maiella che costeggia il viale di accesso al Santuario.
La Veronica di San Pietro é a Manoppello?
Un'antica leggenda, riportata dagli apocrifi Atti di Pilato (sec. VI), narra che
la pia donna, che asciugò il volto di Cristo lungo il tragitto verso il
Calvario, recatasi a Roma, lasciò la sacra Reliquia a San Clemente.
La Veronica, nome che indica sia il panno che la protagonista dell'evento miracoloso (e che è la deformazione
lessicale di
vera icon - vera immagine con cui nell'alto Medioevo
.si indicavano gli acherotipi di Cristo) ,divenne, con
il primo Giubileo del 1300, ,una delle
Mirabilia urbis
che i
pellegrini visitavano in San Pietro.
Numerose descrizioni parlano di un velo sottilissimo
che reca impresso su
ambedue i lati un Volto incorniciato da capelli, asperso di
sangue, ma di persona viva e con gli occhi aperti. Della Veronica romana, divenuta
celebre in tutta
la Cristianità, si perdono le tracce dopo il Giubileo del 1600,
proprio quando si diffonde la storia del Volto Santo di Manoppello.
I
Recentemente il gesuita tedesco
Heinrich Pfeiffer
ha riportato l'attenzione sulla reliquia di Manoppello, sostenendone
l'identità con il sacro velo romano
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